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DOMUNI UNIVERSITAS

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[Pubblicazione] Domuni, un'avventura collettiva (1998–2023)

[Pubblicazione] Domuni, un'avventura collettiva (1998–2023)

22 maggio 2025

Mentre Domuni Universitas entra nel suo 27º anno di esistenza, un'opera viene a segnare un momento importante della sua storia. Fratello Michel Van Aerde op, cofondatore e primo rettore, pubblica questo 24 maggio "Domuni, un'avventura collettiva (1998–2023)". Il libro ripercorre un quarto di secolo di impegno intellettuale e spirituale, in una forma universitaria inedita, pensata per tutti, ai quattro angoli della terra. Testimonianza personale e racconto istituzionale, ritorno sugli anni fondatori di un progetto audace.

Una nascita all'incrocio tra tradizione e innovazione

Nata a Tolosa nel 1998 su iniziativa dei domenicani desiderosi di investire nel campo del digitale per la formazione teologica, Domuni-Universitas fu una delle prime università a proporre un modello 100% a distanza, principalmente asincrono e basato sulla scrittura. La scommessa, all'epoca, era audace: senza locali, senza studentifinanziamenti, i primi insegnanti hanno concepito corsi scritti, messi online su piattaforme ancora in fase iniziale, con l'obiettivo di rendere lo studio accessibile a tutti.

Questa scelta di una pedagogia online non era motivata dalla tecnologia in sé, ma per andare incontro a coloro che sono lontani dalle università classiche per ragioni geografiche, economiche, sociali, politiche o personali. Fratello Michel Van Aerde sottolinea nel suo libro che questa orientazione non è mai cambiata.

Abbiamo sempre voluto coniugare rigore universitario e accessibilità universale.

Un'istituzione domenicana, aperta al mondo

Domuni è un'opera fondata dall'Ordine dei Predicatori. Si inserisce nella grande tradizione intellettuale dei Domenicani, caratterizzata dal gusto per lo studio, il servizio della Parola e la ricerca della verità. Domuni-Universitas è oggi strutturata attorno a tre facoltà: teologia, filosofia, scienze umane e sociali. Accoglie ogni anno centinaia di studenti in più di 110 paesi, in francese, inglese, spagnolo, italiano e arabo.

Il libro di Fr. Michel Van Aerde non si limita ad allineare le tappe storiche di uno sviluppo istituzionale. Rende soprattutto conto di uno spirito: quello di una comunità universitaria fondata sulla fiducia, la flessibilità e la libertà. L'autore racconta gli inizi incerti, le scelte decisive, gli ostacoli, le resistenze, ma anche gli incontri e le intuizioni fondatrici. Lontano da un tono trionfalista, è un racconto lucido e vissuto, che mostra i retroscena di un progetto collettivo sostenuto da una forte convinzione.

Una meditazione teologica sull'insegnamento

Al centro del libro si trova una meditazione sull'insegnamento stesso. Perché Domuni non è solo una struttura innovativa: è un luogo di riflessione su cosa significhi trasmettere. L'autore interroga i fondamenti della relazione con gli studenti nell'era digitale, in particolare attraverso la scelta del modello asincrono, che permette a ciascuno di lavorare al proprio ritmo, ovunque si trovi nel mondo. Questo modello di insegnamento richiede molta autonomia e valorizza la lettura critica, la scrittura personale e la maturazione interiore.

In questo contesto, il ruolo dell'insegnante si approfondisce. Non si tratta più di "fare lezione" in una logica di faccia a faccia, ma di accompagnare in profondità, di proporre punti di riferimento solidi, di incoraggiare un percorso intellettuale senza orientarlo eccessivamente. Questa postura richiede una presenza discreta, disponibile, benevola, alla maniera del Risorto sulla via di Emmaus, che Fr. Michel Van Aerde evoca in questi termini:

Nel silenzio digitale si nasconde una pedagogia pasquale: il Risorto appare solo per scomparire, lasciando l'altro libero di interpretare e di credere.

Questa visione dell'insegnamento assume oggi una portata quasi profetica. Può costituire una risposta alle derive autoritarie o coercitive. Là dove alcuni modelli cercano di formare attraverso il controllo o di "incorniciare" lo studente, Domuni sceglie di risvegliare, di dialogare, di far crescere nella libertà. Questa posizione afferma che il sapere si trasmette non attraverso la costrizione, ma attraverso l'ospitalità dell'intelligenza e il riconoscimento dell'altro come soggetto.

Così, il digitale non è un semplice strumento, ma uno spazio di nuova relazione. Permette una forma di insegnamentocaratterizzata dal rispetto, dalla flessibilità e da una fiducia radicale nella capacità dello studente di costruire il proprio percorso di pensiero.

Una governance collegiale ed evolutiva

L'opera ripercorre anche l'evoluzione istituzionale di Domuni. Da un collettivo fraterno, Domuni-Universitas è diventata una struttura accreditata, riconosciuta. Si è dotata di un Rettorato, di un Senato accademico, di facoltà organizzate, di un istituto di ricerca (Domuni Research Institute), e di un comitato editoriale che guida diverse riviste scientifiche e la casa editrice.

Fratello Michel Van Aerde ritorna sulle tappe di questa strutturazione. Ne sottolinea le fragilità come le forze. Ciò che emerge è una volontà costante di aprire le responsabilità, di suscitare iniziative, di favorire la collegialità. Il passaggio di testimone a una nuova generazione di responsabili, avvenuto nel 2023, è presentato come una tappa naturale e feconda, nella fedeltà all'impulso iniziale.

Uno stile sobrio e fraterno

Il tono del libro è sobrio, limpido, contemplativo. Non si tratta di un'autobiografia, né di un bilancio personale. L'autore si tiene in disparte, come nella sua pedagogia. Lascia spazio agli altri, alla comunità, all'opera. Ogni capitolo è breve, ritmato, centrato su un'idea-forza. L'insieme è attraversato da una gioiosa gratitudine e da una profonda fede.

Questo stile singolare rende "Domuni, un'avventura collettiva" un'opera accessibile a tutti. Può essere letto come una testimonianza spirituale, un saggio sul mondo universitario, un racconto di innovazione o un documento storico. Interessera gli studenti, gli insegnanti, i ricercatori, e anche i responsabili di istituzioni confrontati con le sfide del digitale e dell'internazionalizzazione.

Un invito a prendere parte all'avventura

Uno dei meriti di quest'opera è di aprire una riflessione sulla realtà dell'università oggi, illuminando un'avventura singolare: quella di un insegnamento interamente a distanza, condotto in cinque lingue – il francese, l'inglese, l'italiano, lo spagnolo e l'arabo – e sostenuto da una visione risolutamente transnazionale e innovativa.

Ripercorrendo le origini e lo sviluppo di Domuni, l'autore invita ciascuno a prendere parte a questa avventura.
"Il tuo posto è pronto", scrive l'autore in conclusione. Che sia come studente, come insegnante, come ricercatore o come lettore, ciascuno può trovarvi uno spazio di impegno e di crescita. Oggi presente in più di 110 paesi, Domuni-Universitas insegna in cinque lingue, porta avanti una ricerca transculturale e transdisciplinare e accoglie studenti di tutti gli orizzonti, nello spirito di Veritatis Gaudium.

In un mondo che fatica a pensare insieme, Domuni sceglie la cattolicità, l'universalità e l'ospitalità. Vuole fare spazio all'altro, alla sua lingua, alla sua storia, alla sua ricerca. Il passaggio di testimone, nel 2023, verso una nuova generazione di responsabili testimonia un'opera che continua il suo sviluppo, discretamente, al servizio del mondo contemporaneo.

In quest'opera, l'autore consegna così le intuizioni fondatrici che lo hanno abitato, gli sprazzi di verità raccolti lungo il cammino, e una meditazione teologica profondamente personale, tessuta nel corso di un'avventura umana, spirituale e internazionale dai toni audaci e innovativi.

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