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MICHEL GARNIER, LA RICERCA DI UN SAPERE VIVO

MICHEL GARNIER, LA RICERCA DI UN SAPERE VIVO

15 novembre 2025

RIPRENDERE GLI STUDI PER APRIRE UN NUOVO ORIZZONTE

Quando Michel Garnier va in pensione, coltiva da tempo il desiderio di riallacciare il legame con l’università. Dopo una carriera all’interno del gruppo La Poste — direttore delle operazioni bancarie, presidente di una filiale, vicedirettore generale della rete — avverte la necessità di un ritorno alle origini: “passare a un altro capitolo della mia vita, più intimo e più spirituale”. L’intellettuale e il credente desiderano dialogare; l’esperienza professionale lascia il posto a un bisogno di contemplazione e di profondità.

Tenta inizialmente di studiare storia alla Sorbona, poi filosofia presso il CNED, ma queste istituzioni, afferma, non rispondono alle sue aspettative: un insegnamento “rigido, impersonale e vincolante”. Il desiderio di studiare teologia si fa allora più insistente, probabilmente perché essa coniuga sapere accademico, ricerca spirituale e radicamento personale.

È così che scopre Domuni Universitas: un insegnamento strutturato, corsi scritti, una pedagogia viva e una comunità presente, anche attraverso lo schermo. L’accoglienza di Michel Van Aerde, allora rettore di Domuni Universitas, finisce per convincerlo definitivamente.

“Ne sono uscito entusiasta e pienamente conquistato”.

Il suo percorso formativo si svolge nell’arco di diversi anni, con un’organizzazione attentamente pensata: due anni scorrevoli per un anno accademico, un ritmo che consente di preservare un equilibrio prezioso tra vita familiare, viaggi, disponibilità per i nipoti ed esigenza accademica.

“Per il pensionato che sono, è stato ideale”.

I punti di forza di Domuni Universitas sono numerosi: la qualità dei corsi, la ricchezza dei feedback correttivi, il forum di scambio con i docenti e, soprattutto, i seminari tematici, veri e propri “sprint di due mesi” che lo lasciano “stremato ma felice”, tanto intensi e fecondi sono gli scambi.

Le tematiche affrontate nutrono tanto il suo pensiero quanto la sua fede: la cristologia, lo Spirito Santo, la teodicea, le epistole paoline, la semiologia religiosa e la storia delle relazioni giudeo-cristiane. Questa diversità lo radica in una visione più ampia del mondo e della teologia.

Egli riassume così la sua esperienza: studiare presso Domuni Universitas significa vivere “un’apertura sull’immensità del sapere e della trascendenza dalla piccola finestra dello schermo del proprio computer”.

UN TEMA DI RICERCA INTIMO: LA RELIGIOSITÀ POPOLARE CORSA

La scelta del tema della sua tesi — e successivamente del suo libro — si impone quasi naturalmente: la religiosità popolare corsa. Un tema profondamente radicato nella sua memoria familiare e nella Corsica della sua infanzia. Michel Garnier evoca con emozione le processioni del 15 agosto a Pietralba, le statue portate attraverso il villaggio, i canti, le confraternite e le salve di fucile che conferivano alla festa una miscela di “raccoglimento ed esultanza”.

Nel 2023, assistendo alla messa dell’Assunzione ad Allauch insieme ai suoi nipoti, i ricordi riaffiorano: “Ho sentito che il mio posto era lì e che non me ne ero mai andato”, confida.

Questo tema, inizialmente proposto in un elaborato di teologia pratica, diventa un vasto campo di indagine per la sua tesi di master, sotto la direzione della dott.ssa Evelyne Maurice: uno studio della religiosità popolare corsa nella sua profondità, nella sua storia e nella sua sorprendente vitalità contemporanea.

LA FEDE CORSA: UN PATRIMONIO VIVO E SINGOLARE NEL PANORAMA FRANCESE

Michel Garnier lo sottolinea con forza: la religiosità popolare corsa non è folclore. È una “pietà sincera” e una “consapevolezza acuta di un’eredità da trasmettere” di fronte al rischio di una perdita di vitalità culturale o spirituale.

A partire dagli anni Novanta, il movimento di riappropriazione — il Riacquistu — nato negli anni Settanta sotto il segno del nazionalismo, si trasforma e conferisce nuovo slancio alla fede insulare e al suo patrimonio. Le confraternite svolgono un ruolo essenziale in questa rinascita: oltre 3.500 confratelli, 130 confraternite, una presenza quotidiana nei villaggi, nelle feste, nelle iniziative di solidarietà, nella cura del patrimonio e nei canti sacri polifonici.

Questa religiosità contemporanea supera il quadro liturgico: si inserisce nella visione integrale di Laudato Si’, associando la tutela dell’ambiente, il recupero dei villaggi, il rinnovamento agricolo e la rivitalizzazione culturale. Una fede incarnata, comunitaria e profondamente radicata.

La specificità corsa risiede anche nella sua storia ecclesiale: a lungo sotto l’influenza diretta del Vaticano, poco segnata dal gallicanesimo e più influenzata dall’Illuminismo italiano che da quello francese. La laicità vi appare “sana” e “serena”, un equilibrio rispettoso tra istituzioni civili e religiose.

Così, prefetti, rappresentanti eletti e clero partecipano insieme alle processioni senza che ciò sorprenda; accade in tutte le grandi festività religiose, come quella dell’8 dicembre, che celebra l’Immacolata Concezione ed è anche la festa della Nazione corsa.

UNA RICERCA ILLUMINATA DALLA PROVVIDENZA

Uno degli aspetti più significativi della testimonianza di Michel Garnier è il sentimento di essere accompagnato da qualcosa che lo trascende. Quando sceglie il tema della sua tesi nel 2023, ignora completamente che la religiosità popolare corsa sarà al centro della visita di papa Francesco un anno più tardi, la prima visita di un pontefice in Corsica dalle origini del cristianesimo.

“La Provvidenza fa molto bene le cose e mi ha sorriso”, scrive con gratitudine.

La sua partecipazione al seminario sulla religiosità popolare corsa, l’incontro con il cardinale Bustillo, gli interventi significativi di mons. Bouwer e di Jean-Charles Adami rappresentano momenti decisivi che alimentano la sua riflessione e la sua opera.

IL SUO LIBRO COME ATTO DI TRASMISSIONE

Il libro di Michel Garnier non è soltanto il frutto di un lavoro universitario: è l’espressione di un ritorno alle radici, di una fedeltà alla memoria familiare, di uno sguardo affettuoso rivolto alla Corsica e di una profonda riconoscenza verso coloro che gli hanno trasmesso la fede, la cultura e il senso di appartenenza.

È anche una testimonianza: quella di una vita che dimostra come non sia mai troppo tardi per imparare, comprendere e trasmettere.

Se desidera ordinare il libro, può farlo qui.