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LIRP: Intervista con il Coordinatore Scientifico

LIRP: Intervista con il Coordinatore Scientifico

17 marzo 2025

Di fronte alle sfide dell’istruzione superiore online, il Laboratorio di Intelligenza e Riflessione Pedagogica (LIRP) di Domuni Universitas, inaugurato ufficialmente il 13 febbraio 2025, si propone di esplorare nuovi approcci pedagogici, coniugando transdisciplinarità, creatività e sperimentazione. Ne abbiamo parlato con il Dr. Jean-Louis Meylan, coordinatore scientifico del nuovo laboratorio.
 

Cosa l’ha motivata ad avviare il progetto LIRP all’interno di Domuni Universitas?


Dr. Meylan:
Il LIRP nasce dal desiderio di rispondere alle sfide della formazione a distanza attraverso un approccio innovativo e transdisciplinare. Viviamo un’epoca in cui le pratiche pedagogiche vengono messe in discussione e si evolvono rapidamente, spinte in gran parte dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale. Questo laboratorio ha l’obiettivo di riunire docenti, ricercatori ed esperti desiderosi di esplorare tali trasformazioni. Si tratta di interrogarle, valutarle e riflettere collettivamente su nuove modalità di accompagnamento degli studenti, in particolare attraverso il cyber-mentoring.

 

Perché ha scelto il termine “laboratorio” per definire questo spazio di riflessione?


Dr. Meylan:
Il termine “laboratorio” porta con sé una connotazione ben precisa. Deriva dal latino laborare, che significa “lavorare la terra”, un’immagine che trovo particolarmente adatta. Un laboratorio è uno spazio di sperimentazione, di esplorazione, dove si testano idee, anche sbagliando, ma sempre con l’intento di aprire nuovi percorsi. Questa metafora della coltivazione è profondamente legata alla nostra missione: preparare e arricchire il terreno pedagogico affinché possano emergere concetti significativi nel nostro contesto digitale e multiculturale.

 

Transdisciplinarità e creatività sono centrali per il LIRP. Perché?


Dr. Meylan:
La transdisciplinarità è fondamentale perché le innovazioni più importanti nascono spesso ai confini tra le discipline. L’educazione, come campo di studio, non può limitarsi a un approccio unico. Dobbiamo incrociare prospettive: pedagogia, tecnologia, psicologia, ma anche sociologia, filosofia e persino scienze esatte o teologia.  È assumendosi il rischio di uscire dai sentieri battuti che si può realmente innovare.

Come diceva Henry Bernstein: “l’intuizione è l’intelligenza che va troppo veloce.”


 La creatività è dunque una necessità per evitare di riprodurre i luoghi comuni dei discorsi pedagogici. Ci vuole coraggio per esplorare i margini delle norme scientifiche. Questo fa parte integrante della dinamica del LIRP.

 

Quali metodi di lavoro saranno adottati dal LIRP?


Dr. Meylan:
Abbiamo deciso di partire da quello che chiamo “vignette cliniche”: casi pratici concreti, tratti dall’esperienza quotidiana di Domuni Universitas, maturata in oltre venticinque anni. Questi casi saranno il punto di partenza per le nostre riflessioni. Inizieremo analizzando il concetto di mentore, il suo ruolo e la sua importanza nell’accompagnamento pedagogico a distanza. Ciò ci permetterà di affrontare tematiche come la relazione a distanza, l’autonomia dello studente e l’uso degli strumenti digitali.

Le nostre metodologie saranno sviluppate in maniera collettiva, in base alla disponibilità e all’impegno dei partecipanti. Il confronto di punti di vista, la costruzione di bibliografie e il dialogo critico saranno centrali nella nostra attività.

 

Come intende il LIRP garantire la qualità dei suoi lavori e riflessioni?


Dr. Meylan:
La qualità rappresenta una priorità assoluta. Il nostro riferimento sarà il sistema di certificazione della qualità. Il nostro lavoro mira a sviluppare soluzioni innovative, assicurando al contempo l’eccellenza della formazione. Il LIRP non si limiterà a riflessioni teoriche: proporremo anche analisi concrete delle pratiche attuali e redigeremo rapporti destinati alle istanze di Domuni Universitas.

Inoltre, intendiamo pubblicare articoli nella rivista Télos e creare moduli di formazione per i docenti universitari, in particolare per i neoassunti, affinché possano integrare efficacemente l’insegnamento a distanza.

 

Chi può partecipare al LIRP e come farlo?


Dr. Meylan:
Chiunque condivida i nostri obiettivi è il benvenuto. Docenti, ricercatori ed esperti interessati possono unirsi al laboratorio scrivendo direttamente al nostro indirizzo. Il LIRP è uno spazio aperto a coloro che desiderano riflettere insieme, condividere esperienze e contribuire al miglioramento della formazione a distanza. La Carta del Laboratorio definisce nel dettaglio le modalità della nostra collaborazione.

 

Un’ultima parola sulla sua visione del LIRP?


Dr. Meylan:
Il LIRP non è soltanto un progetto accademico: è uno spazio di intelligenza collettiva. Sono convinto che le risposte alle sfide della pedagogia digitale non provengano da una sola disciplina, ma dalla collaborazione tra menti aperte. Ci auguriamo che il nostro lavoro abbia un impatto duraturo, non solo all’interno di Domuni Universitas, ma anche nel più ampio contesto accademico, offrendo spunti rilevanti per una pedagogia digitale di qualità.