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Il Nuovo Testamento alla luce della letteratura rabbinica (TEO-IT31)

Il Nuovo Testamento alla luce della letteratura rabbinica (TEO-IT31)

Questo corso si ispira a un patrimonio di ricerca che ha avuto inizio soprattutto in Israele, presso l'Università Ebraica di Gerusalemme, negli anni '60, sotto l'impulso di David Flusser, che ha realmente fondato una scuola e che è stato seguito fino ad oggi da molti discepoli (Menahem Kister, David Brezis, Yair Furstenberg e molti altri...).

Codice del corso: TEO-IT31

Professore: Dr. Olivier Catel

Alla riscoperta delle radici ebraiche del Nuovo Testamento

Nel cuore del dialogo tra ebraismo e cristianesimo, il corso "Gesù e la Tradizione Rabbinica" si propone come un itinerario affascinante, rigoroso e profondo all’interno delle fonti ebraiche antiche per meglio comprendere la figura di Gesù, il suo insegnamento e la portata del suo messaggio. Offerto nell’ambito degli studi biblici e teologici, questo corso costituisce un punto di incontro tra esegeti cristiani e studiosi della letteratura rabbinica, proseguendo un filone di ricerca che, a partire da Israele negli anni ’60, ha saputo porre il Nuovo Testamento nel suo contesto storico, culturale e spirituale originario: il giudaismo del Secondo Tempio.

Un cristianesimo intrinsecamente ebraico

Guidato dalle intuizioni del grande esegeta David Flusser, questo percorso riconosce con forza che il cristianesimo non nasce in rottura con il giudaismo, ma piuttosto ne rappresenta una corrente interna, profondamente radicata nella tradizione ebraica. Gesù di Nazaret, infatti, è pienamente inserito nel mondo religioso e sociale del suo tempo: condivide la lingua, i riti, i testi e l’orizzonte spirituale dei suoi contemporanei. La sua originalità non consiste nell’abolizione della Legge, ma in una rilettura profonda, profetica e radicale dei suoi contenuti morali.

Fonti testuali a confronto

Il corso si basa sullo studio comparato tra il Nuovo Testamento (in particolare i Vangeli sinottici) e i testi fondativi della tradizione rabbinica: Mishnah, Tosefta, Talmud. Invece di partire dai momenti di rottura o di opposizione tra cristiani e farisei, si privilegia un approccio testuale che permette di cogliere affinità, divergenze e continuità. L’obiettivo è far emergere le "voci attorno a Gesù", quelle dei gruppi ebraici contemporanei (farisei, sadducei, esseni, chassidim), per ascoltare meglio la sua stessa voce.

Temi principali del corso

Tra i grandi temi affrontati troviamo:

  • Il Discorso della Montagna e le "antitesi" di Matteo (cap. 5), lette come un midrash radicale e morale sulla Torah scritta.
  • Il concetto del "Regno dei Cieli", confrontato con le attese escatologiche farisaiche e apocalittiche.
  • Le pratiche di purità, la polemica sulla netilat yadaim (lavaggio rituale delle mani), e le dispute halakhiche (normative) tra Gesù e i farisei.
  • Le controversie sul divorzio, sul sabato, sul digiuno: occasioni in cui Gesù non rifiuta la Legge, ma propone un completamento ispirato da una giustizia "più grande".
  • Il fenomeno dei chassidim: figure carismatiche e taumaturgiche dell’ebraismo, con sorprendenti somiglianze al profilo di Gesù nei Vangeli.

Gesù: interprete e compimento della Torah

Un nodo centrale del corso riguarda l’approccio di Gesù alla Legge. Egli non viene "per abolire la Torah, ma per portarla a compimento" (Mt 5,17). Il verbo greco πληρόω (plēróō) non implica un superamento, ma un portare alla pienezza. Gesù, alla maniera dei maestri d’Israele, discute, interpreta, applica. Tuttavia, egli lo fa con una coscienza profetica e messianica, ponendosi come colui che ha autorità sulla Legge – non per sostituirla, ma per rivelarne l’intenzione più profonda: quella dell’amore, della misericordia, del perdono.

Un dialogo con i farisei: confronto, non condanna

Lontano da ogni antisemitismo teologico, il corso mostra come la polemica evangelica contro i farisei non sia da interpretare come condanna dell’ebraismo, ma come discussione interna a un ambiente condiviso. I farisei erano il gruppo ebraico più vicino a Gesù per concezione della Legge, per partecipazione alla sinagoga, per fedeltà alla tradizione orale. Le tensioni nascono quindi dalla prossimità, non dalla distanza.

Miracoli, povertà e autorità

Il confronto tra Gesù e i chassidim rivela numerose affinità: la preghiera per la guarigione, il potere sugli spiriti, la povertà vissuta come stato di perfezione, l’intimità filiale con Dio. Tuttavia, Gesù si distingue per l’autorità personale con cui opera miracoli, per il suo rifiuto della magia e per la centralità della fede nella relazione con Dio. Non guarisce "in nome di un altro", ma in proprio nome. Questo segna una differenza teologica profonda e apre alla comprensione della sua identità messianica.

Un corso per studenti e ricercatori

Questo corso si rivolge a un pubblico ampio:

  • Studenti di teologia o scienze religiose
  • Studenti di ebraismo o storia del cristianesimo
  • Catechisti, insegnanti, animatori pastorali
  • Ricercatori interessati al dialogo interreligioso
  • Appassionati di esegesi biblica

Il livello di approfondimento è accademico, ma accessibile. Il metodo è storico-critico, attento ai contesti, alle fonti, alla filologia. Il tono è rispettoso, dialogico, mai polemico.

Obiettivi formativi

  • Collocare il Nuovo Testamento all’interno del giudaismo del Secondo Tempio.
  • Distinguere tra Torah scritta e Torah orale, e coglierne le implicazioni.
  • Approfondire il pensiero farisaico, le pratiche rabbiniche e le loro evoluzioni.
  • Riconoscere l’originalità del messaggio di Gesù nella continuità con le fonti giudaiche.
  • Promuovere un dialogo rispettoso tra fede cristiana e tradizione ebraica.

Risultati dell’apprendimento

Al termine di questo corso, lo studente sarà in grado di:

Conoscenze (Sapere)

  • Comprendere il contesto storico, culturale e religioso del giudaismo del Secondo Tempio, in cui si colloca la figura storica di Gesù.
  • Identificare i principali testi della letteratura rabbinica (Mishnah, Tosefta, Talmud) e la loro relazione con il Nuovo Testamento.
  • Riconoscere le caratteristiche dei diversi gruppi giudaici dell’epoca (farisei, sadducei, esseni, chassidim) e le loro influenze sulla predicazione di Gesù.
  • Conoscere le posizioni halakhiche (normative) e teologiche che hanno generato polemiche tra Gesù e altri gruppi ebraici.

Competenze (Saper fare)

  • Analizzare in modo critico i testi evangelici alla luce delle fonti rabbiniche, cogliendone le continuità, le divergenze e le specificità.
  • Collocare le parole e i gesti di Gesù in un orizzonte giudaico, evitando letture anacronistiche o ideologiche.
  • Interpretare in chiave esegetica e comparativa le antitesi del Discorso della Montagna (Mt 5), le controversie sul sabato, sul divorzio, sulla purezza, ecc.
  • Utilizzare gli strumenti dell’esegesi storico-critica e dell’analisi comparativa tra testi cristiani ed ebraici.

Attitudini (Saper essere)

  • Sviluppare un atteggiamento rispettoso e dialogico verso la tradizione ebraica, fondato sulla conoscenza dei testi e sulla consapevolezza storica.
  • Coltivare una visione sfumata delle relazioni tra ebraismo e cristianesimo, riconoscendo la complessità delle origini cristiane e il legame vitale con l’ebraismo.
  • Rafforzare la sensibilità interculturale e interreligiosa, in particolare nei contesti educativi, pastorali e accademici.

Contenuti del corso

  • Introduzione generale
  • I. Il Discorso della montagna: Gesù e la Torah
  • II. Gesù e il chassidismo
  • III. Polemiche di Gesù con i farisei
  • IV. Il Regno dei Cieli
  • V. Gesù nel Talmud: tra polemica e contro-narrazione
  • VI. Paolo e le fonti ebraiche
  • Bibliografia generale
  • Appendici del corso